AZIONE MANAGER TO WORK DI ITALIA LAVORO Analisi risultati finali e incentivi per partecipazione in start-up e nel capitale sociale delle PMI Il 31/12/2014 è giunto a scadenza l’intervento “Manager to Work” realizzato da Italia Lavoro, a valere nell’ambito dell’Azione di Sistema “Welfare to Work per le Politiche di Reimpiego 2012-2014” del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per favorire il reinserimento nel mercato del lavoro di ex dirigenti e quadri disoccupati, promosso in collaborazione con Federmanager e Manageritalia. Come noto, l’Azione si è svolta attraverso due distinte linee di intervento che Italia Lavoro ha realizzato con la pubblicazione di altrettanti Avvisi Pubblici, destinati rispettivamente a favore di: A conclusione dell’Azione, siamo in grado di esprimere una valutazione molto positiva sui risultati ottenuti: a conferma di ciò, si ricorda che non solo l’impegno di spesa effettivo per le domande di contributo ha interamente coperto le risorse finanziarie a disposizione dell’Azione – per cui erano stati stanziati €uro 9.715.000 a valere sul Fondo Sociale Europeo, posti complessivamente a copertura delle due distinte linee di intervento – ma le stesse risorse erano state già sostanzialmente impegnate ben prima del termine di scadenza dell’Azione, in considerazione dell’ingente numero di domande pervenute, specie nell’ambito dell’Avviso creazione d’impresa/autoimpiego. Dalla rendicontazione di Italia Lavoro alla data del 31 dicembre 2014, è stato valutato, quindi, l’impegno di spesa che deriverebbe dalle domande ammesse senza copertura finanziaria, per cui Italia Lavoro ha calcolato un ulteriore ammontare pari ad € 1.823.000, che è oggetto di una richiesta integrativa di stanziamento, già inoltrata formalmente al Ministero del Lavoro, in modo da poter soddisfare interamente tutte le domande di contributo giunte entro il termine ultimo del 31 dicembre 2014, che al momento sono state ammesse ma non risultano finanziabili per mancanza di risorse. In conclusione, al di là di alcune difficoltà nella gestione operativa dell’intervento da parte di Italia Lavoro (che comunque continua anche nel corrente anno 2015 nelle attività di liquidazione dei contributi ancora da saldare), considerato il carattere sperimentale dello strumento ed i ritardi nella erogazione dell’incentivo determinati dai tempi con cui il Ministero del Lavoro rende disponibili le risorse finanziarie, si deve concludere che si è trattato di una iniziativa di politica attiva molto utile a sostegno del reimpiego di risorse manageriali in stato di disoccupazione, con cui, in particolare, si è agevolata la creazione di centinaia di nuove iniziative imprenditoriali da parte di soggetti con un elevato know-how di gestione d’impresa. Nei giorni scorsi una delegazione unitaria di Federmanager e Manageritalia ha incontrato il Capo della Segreteria Tecnica dal Ministro del Lavoro, Dr. Bruno Busacca,per approfondire il dialogo sulle problematiche del management, in particolare in materia di politiche attive e mercato del lavoro, si sono approfondite le misure a sostegno all’occupazione manageriale, tenendo conto delle specificità della Categoria e al fine di perseguire una migliore integrazione con gli strumenti bilaterali attuati attraverso la contrattazione collettiva. In tale sede anche il Ministero ha manifestato soddisfazione per i risultati ottenuti dall’Azione “Manager to Work” di Italia Lavoro. In considerazione del successo dell’iniziativa, Italia Lavoro sta riprogrammando una nuova edizione dell’Azione già dal 2015, la cui progettazione verrà condivisa sempre in collaborazione a Federmanager e Manageritalia e potrebbe comportare un eventuale ampliamento degli interventi, nell’ambito della Programmazione dei Fondi Europei 2014/2020. Con il Responsabile della Struttura Tecnica del Ministro del Lavoro, inoltre, si è affrontata l’analisi sulle ulteriori misure allo studio del Governo per incentivare l’occupazione e sulla loro applicabilità anche alla categoria dei dirigenti. A tale proposito, si è chiarito preliminarmente che è da considerare certamente applicabile alle assunzioni di personale dirigente l’agevolazione prevista nella Legge di Stabilità 2015 (Legge 23/12/2014 n. 190) corrispondente all’esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nel limite di un importo pari a 8.060 euro su base annua, per un periodo massimo di 36 mesi, per nuove assunzioni effettuate con contratto di lavoro a tempo indeterminato, decorrenti dal 1° gennaio 2015 e stipulate non oltre il 31 dicembre 2015. Per quanto riguarda, invece, le misure di prossima emanazione in attuazione del “Jobs Act”, ci è stata confermata l’intenzione del Governo di istituire, con il Decreto recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali, attualmente all’esame delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, il nuovo istituto del “Contratto di ricollocazione” per i lavoratori in stato di disoccupazione involontaria, anch’esso applicabile ai dirigenti. Si tratta di un istituto per il quale verrà creato un apposito Fondo presso l’Inps (con una dotazione finanziaria pari a 50 milioni di euro per il 2015), a cui i lavoratori licenziati potranno attingere per ottenere un voucher rappresentativo della dote individuale di ricollocazione, il quale potrà essere presentato ad una Agenzia per il lavoro pubblica o privata accreditata, per avere diritto a sottoscrivere con essa il contratto di ricollocazione, che prevede una assistenza appropriata nella ricerca della nuova occupazione, programmata, strutturata e gestita secondo le migliori tecniche del settore. L’ammontare del voucher sarà proporzionato in relazione al profilo personale di occupabilità e l’Agenzia avrà diritto a incassarlo soltanto a risultato ottenuto. Si segnala, infine, che a seguito di recenti incontri avuti con responsabili, a vari livelli, del Ministero dello Sviluppo Economico, nell’ambito del Piano “Made in Italy 2015” per sostenere le PMI nell’accesso sui mercati internazionali, si sta studiando una possibile iniziativa legislativa finalizzata ad introdurre degli incentivi fiscali a favore delle figure manageriali che investono in start-up o in partecipazioni nel capitale sociale delle piccole e medie imprese, a valere sull’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche (Irpef), in modalità e misura da definire, anche al fine di favorire l’avvio di progetti di innovazione o internazionalizzazione dei mercati.
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